Hyle Ristorante, Antonio Biafora porta in Calabria l’alta cucina di montagna
La Sila è nota come luogo incontaminato, caratterizzato da un’aria particolarmente salubre e ricco di prodotti della terra. La montagna calabrese abbonda infatti di erbe selvatiche, funghi, bacche e la gastronomica ne giova in indirizzi indissolubilmente legati alla tradizione.
In questo contesto opulento per quanto riguarda la materia prima e troppo spesso privo di attenzione verso il nuovo, ha trovato terreno fertile l’audacia di Antonio Biafora. Qui, precisamente in località Torre Garga a San Giovanni in Fiore, il giovane chef, già alle redini del ristorante del Biafora Resort & Spa, struttura di famiglia, ha aperto Hyle Ristorante.
Così il fine dining è arrivato là dove non era mai stato e sorprende con una matura e prelibata alta cucina di montagna. Ancor più apprezzata se si pensa che siamo nella regione punta dello Stivale, identificata esclusivamente con pietanze di pesce o comunque legate alla più paradigmatica dieta mediterranea.
Hyle Ristorante, il ristorante
L’amore di Antonio Biafora per la sua terra è infatti manifesta ancor prima di sedersi a tavola. Lo chef cura personalmente l’orto retrostante il resort: verdure e tuberi ma anche frutta, erbe aromatiche e bacche.
Tutti ingredienti al servizio della creatività di Biafora anche nel bistrot Tavola XXIII, accessibile sia ad ospiti interni che esterni, in cui l’informalità di pollo fritto, hambuger e pulled pork viene rivista in salsa calabra. E in menu ci sono anche le pizze di tre stellati: gli chef/amici Luca Abbruzzino, Nino Rossi e Caterina Ceraudo.
Una collaborazione con i rappresentati nella nuova cucina calabrese che Antonio Biafora replica anche con i produttori della Sila, tra formaggi, salumi, ortaggi. Un bel segnale che giova sopratutto al menu, in un territorio certo ora più propenso – grazie anche ad altri illuminati rappresentati delle nuove generazioni – a seguire il fervore delle idee ma dove fare rete significa automaticamente fare avanguardia.
Per eleganza essenziale, efficienza ed alto livello della proposta, proprio come la spa del Biafora Resort & Spa, Hyle Ristorante si dimostra già nei suoi primi mesi di attività come un indirizzo di livello che merita la visita di ogni viaggiatore gourmet e di cui si sentirà parlare sempre più.
Con il resto della struttura condivide solo un primo ingresso, per poi distaccarsi del tutto e vivere una vita propria. La pulizia delle linee accenna allo stile minimale degli indirizzi gourmet scandinavi, per poi scaldarsi con la tonalità scura del legno, con le tovaglie e con gli alberi stilizzati in fondo alla sala che ci rammendano dove ci troviamo: in Calabria ma sopratutto in montagna (il resort sfiora i 1300 metri sopra il livello del mare).
L’ampia cucina a vista occupa pressoché il medesimo spazio della sala, evidenziando l’importanza che Hyle Ristorante assume per lo chef. È il suo luogo di sperimentazione, l’angolo in cui le barriere vengono meno, l’occasione per lasciarsi contaminare e in cui i sapori della tradizione, pur sempre presenti, possono farsi tanto irriconoscibili quanto familiari. Un progetto ben delineato già dagli esordi supportato da una brigata ineccepibile sia tra i fornelli che ai tavoli.
Al piano -1 la cantina fornita che, tra eccellenze nostrane e internazionali, privilegia le etichette regionali; accanto al ristorante un intimo cortile ad uso esclusivo degli ospiti.
Hyle Ristorante, il menu
Fine dining di montagna, alta cucina della Sila, dare un nome alla cucina di Biafora non è semplice, perché è capace di trasformare prodotti semplici e tradizionali con tecniche all’avanguardia. Quel che non è mai in discussione è la passione incondizionata per la sua montagna.
Due i percorsi degustazione, con altrettanti abbinamenti al calice, e poi il menu alla carta. Il primo è Pùzaly, di sette portate, mentre il secondo è Chjùbica, composto da undici portate.
La Calabria è presente ad ogni assaggio di Pipi arrustutu, rivisitazione dei peperoni arrostiti, e di Stroncatura, talli e sardella. I funghi silani arrivano con il loro aroma intenso in Riso caprino, ginepro e polvere di porcini.
L’abilità montana nel cucinare la carne si palesa in uscite come il Piccione, nocciola e cardamomo e la Quaglia, cacciatora ed erbe del nostro giardino allo scalogno nero. Memorabile, per cottura, consistenza ed equlibrio, l’Animella, melanzana al sesamo e aglio.
Davvero un giovane ristorante che dimostra più degli anni che ha. E in questo caso è decisamente un complimento.
Hyle Ristorante
c/o Biafora Resort & Spa, Località Torre Garga, S.S. 107, San Giovanni in Fiore